Alla Maniera di Kahn
“Se sai come una cosa sarà tra cinquant'anni, vuol dire che sei in grado di realizzarla adesso. Ma in realtà non lo sai, perché quella cosa tra cinquant'anni sarà ciò che vorrà essere”. L’abilità di un architetto spesso è riconoscibile quando la sua opera, a distanza di tempo e una volta portata a compimento, risponde alle esigenze per cui è stata creata. Kahn ha sempre interpretato al meglio la funzione di ciò che era chiamato a progettare. Mi piace ricordare la Point Counterpoint II, una nave contenente al suo interno un’orchestra itinerante che viaggia per il mondo con la sua musica. Qui la funzione viene subito ben delineata raggiungendo in pieno l’obbiettivo, il risultato è un’imbarcazione che in viaggio, nei giorni di foschia, viene confusa per un’astronave, sia per la sua forma che per la sua funzione. Il progetto denota come la nostra realtà stia mutando. Oggi il cambiamento è percettibile e non si deve tornare indietro perché abbiamo la possibilità di essere noi i protagonisti di quello che da molti è definito il Rinascimento 2.0. Ci siamo noi davanti a questo meraviglioso foglio bianco, dove tutto è da riscrivere, e non sappiamo come cambieranno le cose ma possiamo provare ad immaginarlo. L’architettura è il mezzo che rende possibile questo cambiamento.
Lorenzo Morelli.
Louis Kahn’s floating concert hall
Point Counterpoint II // photo by Joseph || flick
Louis Kahn - Point Counterpoint Barge in Fair Haven // photo by Isaiah King || flick
Concert-goers gather Saturday at John C. Stennis Lock and Dam for the American Wind Symphony Orchestra concert. A crowd of 2,000 braved the 100-degree heat to attend the event.
Photo by: Sam Gause/Dispatch Staff
Point Counterpoint II // photo by Joseph || flick